Analisi per genere dei laureati negli atenei pugliesi a partire dall’anagrafe nazionale
Il capitale umano è unanimemente considerato uno dei principali fattori chiave per innescare e mantenere un vantaggio competitivo nella generazione di nuove idee e, quindi, nell’innovazione: a cascata, è elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un territorio.
Il capitale umano si “accumula”, innanzitutto, grazie all’istruzione e alla formazione, oltre che attraverso condivisione di esperienze, collaborazioni, apprendimento in contesti informali. Stante la sua strategicità per la crescita territoriale, vi è sempre stata, parallelamente, una costante attenzione alla produzione e diffusione di statistiche ufficiali legate ai percorsi di istruzione formale, soprattutto in riferimento all’istruzione terziaria.
In Italia, è il Ministero dell’Università e della Ricerca a gestire la banca dati destinata a censire tutti gli studenti universitari, l’anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati (ANS).
L’anagrafe è stata istituita mediante legge nel 2003 e resa operativa nel 2004. La banca dati costituisce un importante strumento conoscitivo a supporto delle attività di disegno, monitoraggio e valutazione di politiche legate ai temi dell’istruzione, dell’innovazione e dello sviluppo.
L’ANS è un sistema informativo molto ricco: contiene informazioni in serie storica su immatricolati, iscritti e laureati disaggregati in riferimento a caratteristiche anagrafiche degli studenti (anno di nascita, residenza, genere, etc.) o del corso di studi frequentato (ateneo, tipologia, classe di laurea, etc.).
Per esplorare le potenzialità dei dati ufficiali estratti da ANS, validati statisticamente e contenuti in un apposito portale di open data, in questo numero della rubrica si è scelto di fornire un’analisi di dettaglio dei laureati negli atenei pugliesi per genere e gruppo disciplinare del corso di studio. Mediamente, nell’ultimo quinquennio per cui i dati sono disponibili (2018-2022), presso gli atenei pugliesi si sono laureati oltre 14 mila studenti per anno, con una prevalenza strutturale di donne su uomini, il 60% circa. Ad un’analisi più approfondita per gruppo disciplinare e aree disciplinari in cui questi dati sono stati raggruppati, tuttavia, emergono delle differenze.
La percentuale di laureate è superiore al 50% per tutti i gruppi disciplinari all’interno delle aree sociale e umanistica, con punte del 95,8% per il gruppo Educazione e formazione, dell’83,4% per il gruppo Linguistico (entrambi nell’area umanistica) e dell’83,1% per quello Psicologico (quest’ultimo nell’area sociale).
Nell’area disciplinare sanitaria, invece, si registra una netta prevalenza di laureate nel gruppo Medico-sanitario e farmaceutico (72,3%), mentre prevalgono i laureati nel gruppo Scienze motorie e sportive (dove le laureate sono solo il 33,7%).
Diversamente, nell’area scientifica la percentuale di laureate cala fino al 39,2%. Particolarmente esigua la rappresentanza di laureate nei gruppi Informatico e tecnologie ICT (17,6%) e Ingegneria industriale e dell’informazione (27,3%).
Gli unici due gruppi di questa area in cui le laureate superano i corrispettivi colleghi laureati sono Scientifico (57,1%) e Agrario-forestale e veterinario (53,3%).
L’analisi, effettuata sugli ultimi cinque anni per cui il dato è disponibile, non mostra particolari tendenze, mantenendosi abbastanza costante la percentuale delle laureate sul totale in ciascuno dei gruppi disciplinari analizzati.
Per ulteriori approfondimenti: Open data – Portale dei dati dell’istruzione superiore