Imprese e formazione: nuovo studio ORSIF di ARTI fotografa i fabbisogni della Puglia

ARTI ha pubblicato, nell’ambito delle attività previste dall’Osservatorio regionale dei sistemi di istruzione e formazione in Puglia (ORSIF), uno studio finalizzato ad analizzare quanto e come il sistema formativo regionale, con particolare riguardo agli ITS Academy, riesca a rispondere ai fabbisogni professionali delle imprese pugliesi nel breve e medio periodo.
In sintesi, il documento fornisce un’analisi dettagliata delle specializzazioni produttive regionali, del reperimento delle figure professionali e dell’offerta formativa degli ITS Academy in Puglia, con l’obiettivo di fornire suggerimenti utili a migliorare la programmazione dell’offerta formativa e soddisfare i fabbisogni del sistema delle imprese in ciascuna area tecnologica.
L’analisi prende le mosse dal nuovo quadro normativo introdotto con la legge 99 del 2022, che ha ridefinito il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, che include gli Istituti tecnici superiori (ITS) ora denominati ITS Academy, conferendo la possibilità di orientare in maniera più strategica l’offerta formativa, rendendola più aderente alle esigenze del tessuto produttivo.
In Italia ci sono 147 ITS Academy, con la Puglia che ne conta 10. In questo contesto, lo studio presenta una ricognizione dettagliata delle specializzazioni produttive della regione, individuando i settori in cui la Puglia mostra maggiore intensità occupazionale rispetto alla media nazionale. L’indagine ha rilevato che la regione è specializzata in oltre venti divisioni ATECO tra quelle ritenute rilevanti per le aree tecnologiche coperte dagli ITS.
Tutte le dieci aree tecnologiche previste dalla normativa nazionale sono rappresentate, a conferma della varietà e della complessità del sistema produttivo pugliese. A livello territoriale, ogni provincia pugliese presenta specifiche vocazioni produttive. Lecce, ad esempio, è fortemente caratterizzata nel sistema moda, Brindisi nella chimica e nella mobilità, Foggia nell’agroalimentare.
Un altro aspetto analizzato riguarda la difficoltà di reperimento delle figure professionali. Le imprese pugliesi dichiarano maggiori criticità nell’assunzione di profili legati ai settori dell’energia e delle tecnologie informatiche a causa del ridotto numero di candidati. L’inadeguatezza dei candidati si riscontra soprattutto, invece, nelle aree casa e ambiente costruito e tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo. Viceversa, risultano meno critiche le aree della mobilità sostenibile, del sistema moda e dei servizi alle imprese.
Attraverso un confronto tra la domanda occupazionale e l’offerta formativa esistente, il documento individua anche eventuali carenze. È il caso, ad esempio, delle province di Brindisi e Taranto, in cui l’offerta formativa potrebbe completarsi con corsi in area energetica e dei servizi alle imprese o della provincia Barletta-Andria-Trani, in cui dovrebbe rafforzarsi quella del settore moda. Nell’agroalimentare, invece, andrebbe maggiormente diversificata l’offerta tra le province, visto che attualmente appare particolarmente concentrata nella provincia di Bari.
Oltre all’analisi dei dati economici e occupazionali, una sezione centrale del lavoro è dedicata all’indagine qualitativa condotta direttamente presso le Fondazioni ITS Academy pugliesi. Attraverso un questionario somministrato alle singole Fondazioni, è stato possibile rilevare informazioni strategiche sui profili formati.
In diversi casi, le stesse Fondazioni hanno espresso l’esigenza di ampliare o diversificare l’offerta, attivando nuovi percorsi coerenti con le vocazioni territoriali.
L’analisi ha inoltre evidenziato la necessità di rafforzare il raccordo tra ITS e imprese, sia nella fase di progettazione dei percorsi, sia nell’organizzazione di tirocini e attività in azienda, strumenti chiave per l’efficacia del modello ITS.
Nel complesso, l’analisi ha permesso di compiere un’analisi quantitativa e qualitativa e di ricavare informazioni preziose per orientare gli interventi regionali. È in questa direzione che si muovono le raccomandazioni finali dello studio:
- una maggiore integrazione tra offerta formativa e domanda occupazionale
- un riequilibrio territoriale dei corsi, distribuendo l’offerta di corsi in modo più mirato sul territorio
- laddove si ravvisi una chiara domanda formativa non ancora soddisfatta, la costituzione di nuove Fondazioni ITS Academy, in grado di colmare vuoti formativi rilevanti.
Il documento completo è consultabile sul sito di ARTI Puglia in allegato a questa pagina e dell’Osservatorio scolastico regionale.
17 Aprile 2025
Ultimo aggiornamento
17 Aprile 2025, 12:16