Un avatar per amico
Siamo disposti a crederci? Dovremmo. Entro un paio di decadi, assicurano gli esperti, ognuno di noi avrà un proprio avatar digitale, attrezzato con i propri dati anagrafici e biologici, con una identità e un fascicolo sanitario digitale completo e accurato, insomma un sé fuori da sé, visibile, analizzabile, con cui si possa interloquire.
Un bel vantaggio, per certi versi: sempre reperibili, ma protetti da sistemi di cyber security sofisticati, i nostri dati potrebbero servire persino a simulare interventi chirurgici e terapie prima che il nostro corpo vi si sottoponga realmente, per sondarne in anticipo criticità ed effetti.
Questo altro sé e le interazioni con il suo gemello reale – ma poi, cos’è reale? Cos’è virtuale? – sono alla base della mole crescente di ricerche di frontiera che pervadono diverse branche del sapere e di prototipi e applicazioni in fase di sperimentazione e in parte già sul mercato. L’universo delle interazioni, il “metaverso” – termine mutuato dalla letteratura cyberpunk [1] – è lo scenario metasensoriale in cui potremo essere a breve immersi, svolgendovi buona parte delle azioni della vita. Mentre scriviamo, tra l’altro, il colosso dei social network di Menlo Park ci crede tanto che potrebbe dare al suo gruppo un nome che allude chiaramente a questo nuovo mondo virtuale, animato da intelligenza artificiale e tecnologie immersive.
Superare lo sconcerto da nativi analogici, attrezzarsi per accettare questo nuovo modo di essere al mondo, proteggersi dai pericoli della perdita di senso, dati e indipendenza di giudizio: la ricerca dovrebbe anche aiutare ad affrontare queste sfide, non perdendo mai di vista l’auspicabile fine ultimo della tecnologia, che è quello di migliorare la vita di tutti.
Alle sfide dell’umanesimo digitale è, dunque, dedicata questa newsletter, che si apre, invece, con il racconto delle soluzioni immaginate dai quattro vincitori della Start Cup Puglia per affrontare e risolvere problemi concreti: [qui il resoconto] della Finale del 21 ottobre e sul sito della competizione [il video integrale].
Siete parte di un Team che sta realizzando o ha concluso il percorso di accompagnamento e accelerazione imprenditoriale di Estrazione dei Talenti? Sino al 22 novembre potete rispondere alla [call di ARTI] per proporre soluzioni ai fabbisogni di innovazione espressi da imprese nel corso di incontri one-to-one di business matching in programma il 16 dicembre.
Monitoraggio, valutazione e politiche per ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica al centro del workshop organizzato da ARTI per il progetto Improve, il 26 e 27 ottobre: la Regione e l’Agenzia hanno presentato ai partner europei politiche e strumenti a supporto all’innovazione attuate in Puglia. [Qui il resoconto].
Crescono le buone pratiche realizzate dal Blue Biotecnology Hub (BBH) Italy nell’ambito delle biotecnologie marine: consultando il [repository online] realizzato nell’ambito del progetto Interreg Med B-Blue, è possibile scoprire attività e soluzioni.
Opportunità anche per le organizzazioni giovanili del Terzo settore: c’è tempo fino al 14 dicembre per presentare proposte di rivitalizzazione di otto nuovi spazi pubblici, accedendo alla [piattaforma web] di Luoghi Comuni.
Finanziamenti a fondo perduto per progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale legati ai temi dell’Industria 4.0: li offre a imprese e aggregazioni il Competence centre I4.0 MADE. [A questo link] tutti i dettagli.
Infine, Opportunità dall’Europa per PMI, startup e imprese innovative attive nelle tecnologie digitali e industriali, anche nei settori energetico e spaziale, e per quelle interessate al New European Bauhaus.
Questa settimana il suggerimento di ascolto è quasi scontato: si tratta della colonna sonora di “Avatar” il film di James Cameron del 2009, metafora ambientalista e anti-imperialista dagli strepitosi effetti speciali, che tuttora è la pellicola con il maggiore incasso al botteghino nella storia. Le musiche sono firmate da James Horner e hanno il merito di restituire l’atmosfera, a tratti new age, a tratti drammatica, di un racconto fantastico in cui strumenti di guerra e poi di pacifica convivenza sono avatar. Ibridi creati in laboratorio con un mix di geni umani e di una popolazione extraterrestre, gli avatar sono controllati solo dalle persone il cui DNA è stato impiegato per realizzarli: esseri nuovi, dunque, in cui gli umani trasferiscono la propria coscienza e la propria anima.
Buon ascolto e buona lettura!
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© Immagine promozionale del film “Avatar”
[1] Utilizzato per la prima volta nel romanzo “Snow Crash” di Neal Stephenson (1992).