Report sulle web job vacancies per l’analisi della transizione digitale nel Made in Italy
È disponibile online il report “Web Job Vacancies per l’analisi della transizione digitale nel Made in Italy”, realizzato da ARTI nell’ambito delle attività dell’ORSIF – Osservatorio regionale sui sistemi di istruzione e formazione della Regione Puglia. Il rapporto costituisce una prima applicazione di artificial intelligence ai fabbisogni di competenze digitali in Puglia.
Lo studio del mercato del lavoro presenta spesso il problema della rapidità di acquisizione di dati e quindi di produzione di statistiche utili per prendere decisioni. Per ovviare a tale problematicità, l’Agenzia ha inteso promuovere una sperimentazione metodologica per l’analisi delle dinamiche nel mercato del lavoro e delle competenze associate richieste, attraverso una prova di applicazione dell’intelligenza artificiale a supporto delle decisioni pubbliche, allargando così le tecniche dell’evidence-based policy-making.
Nello specifico, il rapporto riporta i risultati delle analisi sulle richieste di lavoro in Puglia pubblicate online negli anni 2019 e 2021 per professioni legate al digitale nei settori manifatturieri tradizionali: TAC, legno-arredo, meccanica. Inoltre, i dati per la Puglia sono stati opportunamente confrontati con quelli di alcune regioni ‘sentinella’ o benchmark (Toscana per il TAC; Veneto per il settore legno-arredo; Emilia-Romagna per la meccanica).
I dati ottenuti mostrano uno spaccato del mercato del lavoro regionale che è differente, e quindi complementare, rispetto a quanto è possibile raggiungere con gli altri strumenti di analisi a disposizione.
I tre settori selezionati sono abbastanza indicativi delle dinamiche del mercato del lavoro in Puglia, arrivando a rappresentare l’8% delle richieste di lavoro complessive per i due anni considerati, il 2019 e il 2021. In particolare, ciò che emerge dall’analisi è che oltre metà degli annunci riferiti alle filiere di interesse – TAC, legno-arredo, meccanica – riguardano posizioni lavorative in cui sono richieste competenze digitali almeno di base, a nuova conferma della pervasività del digitale nel sistema produttivo regionale, pur se tradizionale.
Con riferimento alle sole competenze digitali avanzate, quel che è stato rilevato è che nel giro di soli due anni il digitale avanzato ha trovato negli annunci un lessico più avanzato e diversificato, soprattutto nella filiera della meccanica, a testimonianza che vi sia stata una certa crescita di consapevolezza da parte di chi è alla ricerca di competenze specifiche.
In conclusione, si può affermare che stiamo assistendo a un fenomeno in atto nel mondo del lavoro che si amplificherà ulteriormente negli anni a venire: non solo la richiesta di competenza digitali aumenterà, ma si diversificherà ulteriormente.
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