Valorizzazione della ricerca: i dati Netval per le università della Puglia
Netval – Network per la valorizzazione della ricerca, nata originariamente come rete informale tra università fondata nel 2002, si è poi trasformata in associazione cinque anni dopo, aprendosi a soci provenienti anche dal mondo non universitario. A dicembre 2023, contava 104 soci, di cui otto in Puglia. Oltre ad ARTI, nella rete ci sono i due IRCCS pubblici (Saverio De Bellis di Castellana Grotte e l’Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari), il CIHEAM, le quattro università pubbliche (Politecnico, Università di Foggia, Bari e Salento) pugliesi. Principale scopo dell’associazione è il rafforzamento in Italia della cultura del trasferimento tecnologico (TT) e la valorizzazione della ricerca pubblica, mediante diverse attività: corsi di formazione, convegni, creazione di una comunità di professionisti del TT. Tra le iniziative portate avanti dall’associazione, anche la realizzazione del rapporto annuale riguardante lo sviluppo e la progressione delle attività connesse al TT, alla valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e alla Terza Missione in Italia mediante un’indagine ad hoc.
In attesa del prossimo rapporto, in questa Pillola vengono approfonditi alcuni indicatori per le variabili standard principali forniti dalla Segreteria Generale dell’associazione. Nello specifico, di seguito vengono analizzati i dati aggregati degli atenei della Puglia per addetti, brevetti concessi, brevetti attivi in portafoglio e spin-off per gli ultimi cinque anni per cui il dato è disponibile. Il primo anno della serie storica, il 2017, è stato posto come anno base pari a 100, in modo da seguire più agevolmente l’evoluzione degli indicatori tra il 2017 e il 2021.
Come sottolineato nel XVIII Rapporto dell’associazione, “insufficienti [..] le persone degli enti di ricerca, delle università e degli IRCCS dedicate ad attività di valorizzazione della ricerca e trasferimento tecnologico”. Anche nelle università in Puglia, il numero di addetti agli Uffici del Trasferimento Tecnologico (UTT) non mostra alcuna apprezzabile variazione nel quinquennio in esame, essendo questi ricompresi tra le 16 e le 18 unità totali (in equivalenti a tempo pieno).
Per quanto riguarda la proprietà intellettuale, i brevetti concessi hanno registrato una brusca inversione di tendenza in Puglia nel biennio 2020-2021, mentre nel triennio precedente erano stati tendenzialmente in numero più elevato (con una media prossima a 20 brevetti all’anno). Anche a livello nazionale, il 2021 ha visto una diminuzione di oltre il 20% nel numero di brevetti concessi rispetto all’anno precedente. L’ultimo rapporto dell’associazione attribuisce la riduzione probabilmente “ad una azione di razionalizzazione e gestione più attiva e market driven del portafoglio brevetti”.
Decisamente positiva, invece, la dinamica dei brevetti presenti in portafoglio, indicatore rilevante per il sistema del TT: si è passati da un valore medio di 228 nel 2017 a un valore di 318 nel 2021, seguendo lo stesso andamento registrato a livello nazionale.
Infine, gli spin-off, dopo aver raggiunto il valore massimo di 70 nel 2018, alla fine del quinquennio in esame hanno visto diminuire il loro numero a 61. A livello nazionale, si registra un trend in calo per il numero di spin-off attivate nell’anno.
Per maggiori approfondimenti: NETVAL, Area Documenti Rapporti