Le aree di specializzazione intelligente: imprese specializzate in Puglia e Italia
A partire dal ciclo di programmazione 2014-2020, la Commissione Europea ha inserito una condizionalità ex-ante per l’utilizzo dei Fondi Strutturali a carico di tutte le Amministrazioni titolari di Programmi Operativi sia nazionali sia regionali. Si tratta del paradigma di specializzazione intelligente, concetto inizialmente introdotto in un policy brief nel 2009, col quale si intende una strategia a supporto degli investimenti in ricerca e innovazione che integrino gli asset produttivi del territorio per creare futura capacità e vantaggio competitivo.
Questo paradigma è stato poi confermato per il ciclo di programmazione 2021-2027, dove una buona governance della strategia di specializzazione intelligente (S3) è assunta come condizione abilitante per l’accesso alle risorse del FESR in materia di ricerca, innovazione e competenze.
Nel documento del 2018 “The role of Smart Specialisation in the EU research and innovation policy landscape” viene poi sottolineato come spesso le pubbliche Amministrazioni nella gestione delle S3 sperimentino spesso deficit di conoscenza dovuto a scarsa capacità di raccogliere evidenze e dati su innovazione, capacità, attività imprenditoriali e competitività al giusto livello di granularità nelle economie regionali.
Anche per rispondere a queste esigenze, l’Istituto nazionale di statistica ha recentemente aggiornato gli indicatori relativi alle imprese nelle aree di specializzazione intelligente, integrando le informazioni della seconda edizione del Censimento permanente delle imprese 2022 con quelle dei registri statistici di base.
Per raggiungere l’obiettivo, l’Istat ha proceduto mediante diverse fasi metodologiche:
- perimetrazione delle 12 aree di specializzazione intelligente in termini di attività economiche;
- individuazione delle cinque dimensioni caratterizzanti un’impresa S3;
- individuazione degli indicatori elementari collegati alle dimensioni caratterizzanti;
- costruzione di un indice composito per la selezione delle imprese S3.
Pertanto, per ciascuna delle 12 aree di specializzazione intelligente sono state selezionate le imprese potenziali S3, attraverso l’indice composito.
Data l’ampiezza dell’informazione statistica messa a disposizione a livello sia nazionale sia regionale, a partire da questo numero della rubrica viene inaugurata una specifica serie dedicata alla S3. In questa pillola avviamo l’analisi fornendo la percentuale di imprese pugliesi potenziali S3 sul corrispondente totale imprese italiane per ciascuna area di specializzazione.
Complessivamente, nel Censimento permanente imprese 2022, sono state censite quasi 19 mila imprese potenziali S3 con sede in Puglia, per una percentuale del 32,1% sul totale delle censite. Questo valore non si discosta di molto rispetto a quello registrato a livello nazionale, dove le imprese potenziali S3 sono risultate il 35,7% del totale.
Le imprese potenziali S3 con sede in Puglia costituiscono quindi il 5,3% di tutte le imprese S3 in Italia. La presenza di imprese pugliesi è particolarmente evidente nell’area di specializzazione Salute, dove le 3.649 imprese censite costituiscono il 6,1% delle imprese italiane di quest’area. Le altre due aree con maggiore presenza di imprese S3 con sede in Puglia rispetto al totale nazionale sono Chimica Verde (4,6%) e Tecnologie per il patrimonio culturale (4,2%).
Per maggiori approfondimenti: Istat, Le aree di specializzazione intelligente italiane: imprese e territori – Anni 2021/2022