Horizon 2020: la Puglia e i progetti di ricerca finanziati
In tema di Open Data, di cui questa rubrica si è già occupata, è interessante consultare il portale europeo che offre accesso ai dati aperti pubblicati dalle istituzioni e dagli organismi dell’Unione. Tra le altre informazioni, vi si trova la lista aggiornata all’11 novembre scorso delle organizzazioni che hanno partecipato ad Horizon 2020, il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione nel periodo 2014-2020: si tratta dello strumento finanziario per attuare l’Unione dell’innovazione, un’iniziativa faro della strategia Europa 2020 volta a potenziare la competitività del continente su scala globale.
Al momento, nel database sono registrate 142.435 partecipazioni di attori dell’innovazione, tra soggetti della ricerca, dell’impresa, delle istituzioni e delle associazioni. È la Germania a contarne il numero maggiore (12,6%). Seguono Regno Unito e Spagna (10,6 e 10,2%, rispettivamente). Al quarto posto l’Italia, con 13.140 partecipazioni.
Un’analisi effettuata sui codici di avviamento postale[1] permette di identificare 314 partecipazioni pugliesi[2]. Riguardo alla tipologia di enti, vi è una presenza equilibrata tra organizzazioni private con scopo di lucro (97 partecipazioni di imprese), enti di ricerca (95 partecipazioni), università ed altri enti di alta formazione (80 partecipazioni). Altri attori presenti nel database sono gli enti pubblici (in 17 progetti) e soggetti diversi (distretti tecnologici, associazioni e cooperative, camere di commercio, in 25 progetti).
Tra le imprese, sono la SITAEL e la Mer Mec a vantare il maggior numero di partecipazioni (otto ciascuna, con SITAEL anche nel ruolo di coordinatore di un progetto), seguita da Planetek (sette partecipazioni, di cui una in ruolo di coordinatore). Per gli enti di ricerca, la fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici di Lecce conta 58 partecipazioni (di cui cinque nel ruolo di coordinatore del progetto), seguita da CETMA con 14 partecipazioni (di cui due come coordinatore). Tra le università e altri enti di formazione avanzata, figurano Università di Bari (25 partecipazioni, di cui una come coordinatore), Università del Salento (22 partecipazioni, di cui tre come coordinatore). Non trascurabile, in questa categoria, anche il ruolo svolto dal Centro Internazionale di alti studi Agronomici Mediterranei (ha partecipato a 17 progetti, di cui ne ha coordinato uno). Gli enti pubblici pugliesi maggiormente coinvolti in progetti sono stati Regione Puglia e Città di Lecce (in quattro progetti ciascuno). L’ARTI ha coordinato due progetti. Tra gli altri enti vi sono anche Distretto Agroalimentare Regionale e la società cooperativa Energy@Work (in cinque progetti ciascuno) e l’Unione regionale delle Camere di commercio della Puglia (coinvolta in quattro progetti).
[1] Codici a cinque cifre con le prime due cifre uguali a 70, 71, 72, 73, 74, 76.
[2] Il dato è sottostimato, in quanto le partecipazioni degli Istituti del CNR vengono registrate tutte con sede Roma.