Puglia e Cina: verso una nuova via della seta. Presentato a Bari il Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina
Nonostante il rallentamento della crescita economica verificatosi nell’ultimo biennio, per i prossimi cinque anni la Cina si pone obiettivi ambiziosi, ma certamente raggiungibili: nel 2020 investirà sino al 2% del proprio PIL in ricerca e sviluppo soprattutto in ambiti tecnologici avanzati, potenziando intanto le politiche di protezione intellettuale. Una forte spinta all’urbanizzazione porterà le città ad ospitare il 60% della popolazione totale, con forti ricadute attese sui consumi, sempre più sofisticati. Parallelamente, l’impulso all’industria delle costruzioni sarà finalizzato a un’edilizia moderna ed ecocompatibile, nella prospettiva di abbattere del 18% le emissioni di anidride carbonica e di innalzare i livelli attuali di risparmio energetico e tutela delle acque e del suolo.
È un paese grande e moderno quello delineato questa mattina a Bari da Puglia2China, l’evento organizzato da Regione Puglia ed ARTI, in collaborazione con la Fondazione Italia Cina. Si è trattato dell’unica tappa nel Mezzogiorno del tour nazionale di presentazione del Rapporto annuale “La Cina nel 2016. Scenari e prospettive per le imprese”, elaborato dal CeSIF Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina, presieduta da Cesare Romiti.
Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, l’assessore pugliese alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, il Ministro Consigliere Economico dell’Ambasciata Cinese in Italia Xiaofeng Xu, la dirigente regionale della sezione Internazionalizzazione Giovanna Genchi, il presidente della Camera di Commercio Italo Orientale Antonio Barile. L’evento è stato introdotto e moderato da Marco Bettin, direttore operativo della Fondazione Italia Cina, mentre il rapporto è stato illustrato da Alberto Rossi, responsabile marketing e analista del CeSIF .
Giunto alla sua settima edizione, è il più importante rapporto di previsione sulla Cina realizzato in Italia ed è finalizzato a raccogliere analisi di rischio e scenari. Si articola in nove sezioni, ognuna dedicata a un settore diverso: alimentare, sanitario, retail, lusso, energia, ambiente, chimica, meccanica e automotive.
Ne emerge un quadro diversificato e assai complesso, in cui molte sono le opportunità per l’impresa italiana di incrementare l’interscambio, purché, ovviamente, l’azione commerciale sia sostenuta da una conoscenza più approfondita dei mercati e delle normative cinesi. In questo contesto, la Puglia sta già adottando programmi di internazionalizzazione e politiche di sostegno all’export, basate sulla definizione di priorità geografiche e settoriali: tra i settori più promettenti per l’interscambio spiccano, tra gli altri, il turismo, l’agroalimentare, la sanità e l’ambiente.
L’auspicio condiviso da Fondazione Italia Cina e Regione Puglia è quello che si possa alimentare un sistema di comunicazione e interazione costante, che faciliti le azioni di sostegno all’interscambio commerciale e culturale, nella concreta speranza che la nuova “via della seta” – cioè il piano di integrazione economica e infrastrutturale che abbraccia il Sud-est asiatico, l’Asia centrale, l’Africa Orientale e l’Europa proposto dal governo cinese per il prossimo quinquennio – possa connettere in maniera sempre più stabile anche la Puglia alle rotte intercontinentali per l’estremo Oriente.