Le aree di specializzazione intelligente: investimenti in R&S delle imprese specializzate in Puglia e Italia
Nel 2010, la comunicazione Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell’ambito di Europa 2020 enfatizzava l’importanza della specializzazione intelligente. Si sosteneva che concentrare in settori specifici le risorse per ricerca, sviluppo e innovazione è cruciale per creare una massa critica che possa innescare un circolo virtuoso di miglioramento dell’istruzione e delle competenze. Di conseguenza, si invitavano i governi nazionali e regionali a identificare attività ad alto valore aggiunto che potessero incrementare la competitività regionale e a formulare strategie di specializzazione intelligente per ottimizzare l’efficacia delle politiche di coesione.
In Italia, dal continuo confronto tra Amministrazioni centrali e regionali, avviato sin dal 2013 e proseguito in numerosi incontri, sono emerse 12 aree di specializzazione, in cui l’Italia vanta forti competenze scientifiche e industriali distribuite nei territori regionali. L’individuazione si è basata sui risultati delle analisi del contesto economico e tecnico-scientifico e dei documenti di Strategia di Specializzazione Intelligente regionali, unite alle esigenze specifiche dei territori volte a bilanciare processi di tipo top-down e bottom-up. Tutto il processo può essere ripercorso nel documento di Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI).
Le 12 aree di specializzazione così individuate consentono inoltre di mantenere un’omogeneità tassonomica e coerente tra i vari strumenti di programmazione e sono le stesse aree per cui l’Istat fornisce gli indicatori relativi alle imprese e ai relativi aggregati economici, di cui si è già detto nel precedente numero.
In questo secondo numero della rubrica In Pillole dedicata alla S3, viene svolto un approfondimento riguardo alle imprese che hanno effettuato investimenti in Ricerca e Sviluppo, per intensità e area di specializzazione, confrontando il dato pugliese con la media nazionale.
Come prima evidenza, è opportuno sottolineare come le imprese specializzate abbiano il doppio di probabilità di svolgere investimenti importanti – media e alta intensità – in attività di R&S rispetto al campione di imprese complessivo: a livello sia regionale (19,9% vs. 9,7%) sia nazionale (23,8% vs. 11%).
Inoltre, in Puglia le imprese specializzate più inclini ad investire in R&S in maniera mediamente alta sono quelle appartenenti alle aree:
- Comunità intelligenti sicure e inclusive (64%)
- Tecnologie per il patrimonio culturale (62%)
- Chimica Verde (58,7%).
In Italia, invece, ai primi due posti in ordine di incidenza sul totale delle imprese specializzate ci sono:
- Aerospazio (53,8%)
- Fabbrica Intelligente (53,3%).
Generalmente, la quota di imprese pugliesi specializzate che effettua investimenti rilevanti in R&S è simile alla quota osservata a livello nazionale; tuttavia, vi sono delle differenze relativamente ampie per quel che riguarda:
- Tecnologie per il patrimonio culturale (quasi 17 punti percentuali più alta la quota pugliese)
- Comunità intelligenti sicure e inclusive (quasi 12 punti percentuali)
- Chimica Verde (6,3 punti percentuali in più).
Per maggiori approfondimenti: Istat, Le aree di specializzazione intelligente italiane: imprese e territori – Anni 2021/2022